sabato 7 marzo 2009
Battute censurate
Ti andrebbe di dormire nelle mie mutandine?
Agopuntura il cazzo! La prossima volta prendo una cibalgina!
Babbo! Mammina! Ho la diarrea che mi scivola nei calzini. Mi garba!
La prossima volta mettiti un tappo in culo, lurido negro scoreggione
Signore, posso rimettermi i pantaloncini?
Grazie mille per il vibratore tesoro!
mercoledì 11 febbraio 2009
The horsman
THE HORSEMAN – L’UOMO ORSO CHIAMATO CAVALLO
Allora bel bello si esce con amici e dove si va e dove non si va? Si va al cinemà! E che fanno nelle sale? E boh?! E “Il dubbio”! E annamoce a vedere “Il dubbio” che io mi credevo che era quello che al teatro c’è Stefano Accorsi ma non è.
E cosa brutta lo spettacolo lo fanno alle 16e30 e alle 18e30.
E allora in stile Mission Impossible visto che erano le 22e28 abbiamo 120 secondi per decidere un film da vedere e guardo Vanessa e dimo: “Horror” e mi venne in mente che una decina di minuti prima incontrammo vecchi amici che ci sconsigliarono vivamente “The Horseman” che su mymovie gli davano mezza stella e c’è scritto ASSOLUTAMENTE SCONSIGLIATO e allora sarà un capolavoro! Come non andarlo a vedere!? E corriamo verso il Supercinema e arriviamo in sala che i titoli di testa sono quasi finiti e beccamo Dannis Quaid (che interpreta un poliziotto vedovo) che insomma ‘sto Dennis Queid stava ancora con la giacca a vento e i mammut di “The day after tomorrow” che se ritrova a fare il commissario che segue i casi di omicidio e trova dentro una padella dei denti estirpati dalla bocca di un tizio. E Dannis li guarda un po’, li tasta, se ne magna uno e capisce vita, morte e miracoli der tizio che mo’ c’ha la dentiera in bocca. Ma poi je dicono che il tizio è morto però, che lo ritrovano tutto appeso ad un’attrezzatura sadomaso che ti mette tutte pinze nella carne e tiene appeso come un coniglio dal macellaro. Però al morto nullo vendoni a tranci. Anzi.
E allora Dannis Queid va nel negozio dove fanno i tatuaggi (che come ha detto l’amichetto Simoncello dal tatuaggio all’attrezzatura con le pinze il passo è breve!). Questi qua che muoiono nel film sono costretti a guardare le cose brutte che infatti l’assassino je scrive sempre sui muri co sangue: “Guarda e stupiscite!”. E vabbè. Il primo morto è annato, che è una signora che c’ha due figlie sue ed una adottata.
Due biondine bionde ed una cinese (che l’hanno presa solo per metterla nel trailer che i cinesi nell’horror ci vogliono).
E che se viene a sapere? Che l’assassina era la figlia cinese adottata che un giorno mentre cammina con Dannis Queis je tira fuori un feto dalla tasca che l’aveva pijato dalla panza della madre. Così. E se viene a sapere che ha ucciso la madre perché il padre se divertiva a fa’ le zozzerie con lei.
Come a dire: “Uno me fa lo sgaro, mica m’encazzo con lui, no! Buco le ruote della macchina der vicino de casa suo che je voleva bbene!” Vabbè. Il film continua e ce scappa il secondo morto che però non c’ha le pinze ma che se chiama “Er pestilenza”. Infatti quando entrano nella stanza Dannis Quaid se sente male dalla puzza che quasi vomita in faccia al collega suo. Vabbè. Poi c’è l’intervallo e quando riprende il secondo tempo si sbagliano bobbina de film e mettono un’altro film che parla di due fratelli, uno che dicono che è finocchio e l’altro che conosce solo le parole “Vaffanculo”, “statte zitto” e “nun piagne”. E penso: vabbè due film con un solo bijetto mica male. A ‘na certa i due fratellini escono dal bar, che quello boro era stanco di dire sempre “vaffanculo nun piagne brutto frocio statte zitto” e vengono seguiti da un nazy che tenta di rapinarli. Allora il regazzino finocchio sbrocca e infila un cacciative nella panza del nazy mentre il fratello boro era svenuto dalla paura. E il fratello boro se ritrova in una stanza tutto appeso alle pinze sadomaso che nun se può muove e il fratello finocchio je dice: “Guarda e stupiscite!” e se sgara la panza e muore. Ma il fratello boro è ancora vivo e lo interroga la squadra di polizia di Dennis Queid che poi alla fine dell’interrogatorio se ricordano di levarglie le pinze dal corpo. E vabbè. Poi entra in scena un tecnico dei computer che sembra uscito da x-factor e dice tre battute giusto per pijarsi i soldi come figurante per pagasi l’affitto di casa.
E dice che in una memoria esterna di un pc ci stanno tutti i segreti dell’apocalisse. Poi Dennis Queid va in carcere a parlare con la cinese che gli dice che “Er pestilenza” non è un cavaliere dell’apocalisse e Dennis dice: “Celo sapevo pure io, ero venuto apposta a dirtelo”. E vabbè. E poi ne muore un altro sempre appeso, che nun era amico de “Er pestilenza” ma puzzava uguale. E vabbè. E poi i figli di Dennis Queid cominciano ad entrare nella storia che in pratica il figlio più grande aveva l’hobby della pittura e da tre anni s’è messo a dipingere la stanza di bianco e quando Dannis Quaid apre la porta della stanza del figlio, vede che è tutta bianca, ma tutta proprio eh! Pure il letto! Tutto bianco, tranne una scritta rossa sul muro che c’è scritto: “Guarda e stupiscite”.
E Dannis Queid sbrocca che pensa che magari sì vabbè un po’ de bianco ma così era troppo. E allora sviene e si ritrova nella platea del Branciaccio, legato ad una poltrona, dove vede sul palco il figlio grande appeso alle pinze (che poi me dite chi è che l’appeso per favore) e si viene a sapere che l’ultimo cavaliere dello zodiaco dell’apocalisse è proprio il figlio grande di Dennis Queid! E allora Dennis Queid se leva il ghiaccio dalle tasche che j’era rimasto dall’altro film e col pezzo de ghiaccio sfonna la poltroncina e si libera. Poi prende la pistola e spara ai cavi che reggono il figlio in aria e il ragazzo se fa un volo de sei metri che magari appeso la sopra se stava pure a rilassà, ma quello cade co’ tutto l’armamentario di ferro addosso e Dannis Queid gli chiede: “Ma sei stato tu a fare tutte quelle vittime?” e il figlio manco je risponne. Poi Dannis Queid va a casa, il caso è risolto, abbraccia l’altro figlioletto e gli promette che gli vorrà bene tanto e che gli sarà vicino che c’ha paura che altrimenti pure lui gli diventa un cavaliere dell’apocalisse.
E il figlio gli dice: “Ti voglio bene”. Però in cinese.
E cosa brutta lo spettacolo lo fanno alle 16e30 e alle 18e30.
E allora in stile Mission Impossible visto che erano le 22e28 abbiamo 120 secondi per decidere un film da vedere e guardo Vanessa e dimo: “Horror” e mi venne in mente che una decina di minuti prima incontrammo vecchi amici che ci sconsigliarono vivamente “The Horseman” che su mymovie gli davano mezza stella e c’è scritto ASSOLUTAMENTE SCONSIGLIATO e allora sarà un capolavoro! Come non andarlo a vedere!? E corriamo verso il Supercinema e arriviamo in sala che i titoli di testa sono quasi finiti e beccamo Dannis Quaid (che interpreta un poliziotto vedovo) che insomma ‘sto Dennis Queid stava ancora con la giacca a vento e i mammut di “The day after tomorrow” che se ritrova a fare il commissario che segue i casi di omicidio e trova dentro una padella dei denti estirpati dalla bocca di un tizio. E Dannis li guarda un po’, li tasta, se ne magna uno e capisce vita, morte e miracoli der tizio che mo’ c’ha la dentiera in bocca. Ma poi je dicono che il tizio è morto però, che lo ritrovano tutto appeso ad un’attrezzatura sadomaso che ti mette tutte pinze nella carne e tiene appeso come un coniglio dal macellaro. Però al morto nullo vendoni a tranci. Anzi.
E allora Dannis Queid va nel negozio dove fanno i tatuaggi (che come ha detto l’amichetto Simoncello dal tatuaggio all’attrezzatura con le pinze il passo è breve!). Questi qua che muoiono nel film sono costretti a guardare le cose brutte che infatti l’assassino je scrive sempre sui muri co sangue: “Guarda e stupiscite!”. E vabbè. Il primo morto è annato, che è una signora che c’ha due figlie sue ed una adottata.
Due biondine bionde ed una cinese (che l’hanno presa solo per metterla nel trailer che i cinesi nell’horror ci vogliono).
E che se viene a sapere? Che l’assassina era la figlia cinese adottata che un giorno mentre cammina con Dannis Queis je tira fuori un feto dalla tasca che l’aveva pijato dalla panza della madre. Così. E se viene a sapere che ha ucciso la madre perché il padre se divertiva a fa’ le zozzerie con lei.
Come a dire: “Uno me fa lo sgaro, mica m’encazzo con lui, no! Buco le ruote della macchina der vicino de casa suo che je voleva bbene!” Vabbè. Il film continua e ce scappa il secondo morto che però non c’ha le pinze ma che se chiama “Er pestilenza”. Infatti quando entrano nella stanza Dannis Quaid se sente male dalla puzza che quasi vomita in faccia al collega suo. Vabbè. Poi c’è l’intervallo e quando riprende il secondo tempo si sbagliano bobbina de film e mettono un’altro film che parla di due fratelli, uno che dicono che è finocchio e l’altro che conosce solo le parole “Vaffanculo”, “statte zitto” e “nun piagne”. E penso: vabbè due film con un solo bijetto mica male. A ‘na certa i due fratellini escono dal bar, che quello boro era stanco di dire sempre “vaffanculo nun piagne brutto frocio statte zitto” e vengono seguiti da un nazy che tenta di rapinarli. Allora il regazzino finocchio sbrocca e infila un cacciative nella panza del nazy mentre il fratello boro era svenuto dalla paura. E il fratello boro se ritrova in una stanza tutto appeso alle pinze sadomaso che nun se può muove e il fratello finocchio je dice: “Guarda e stupiscite!” e se sgara la panza e muore. Ma il fratello boro è ancora vivo e lo interroga la squadra di polizia di Dennis Queid che poi alla fine dell’interrogatorio se ricordano di levarglie le pinze dal corpo. E vabbè. Poi entra in scena un tecnico dei computer che sembra uscito da x-factor e dice tre battute giusto per pijarsi i soldi come figurante per pagasi l’affitto di casa.
E dice che in una memoria esterna di un pc ci stanno tutti i segreti dell’apocalisse. Poi Dennis Queid va in carcere a parlare con la cinese che gli dice che “Er pestilenza” non è un cavaliere dell’apocalisse e Dennis dice: “Celo sapevo pure io, ero venuto apposta a dirtelo”. E vabbè. E poi ne muore un altro sempre appeso, che nun era amico de “Er pestilenza” ma puzzava uguale. E vabbè. E poi i figli di Dennis Queid cominciano ad entrare nella storia che in pratica il figlio più grande aveva l’hobby della pittura e da tre anni s’è messo a dipingere la stanza di bianco e quando Dannis Quaid apre la porta della stanza del figlio, vede che è tutta bianca, ma tutta proprio eh! Pure il letto! Tutto bianco, tranne una scritta rossa sul muro che c’è scritto: “Guarda e stupiscite”.
E Dannis Queid sbrocca che pensa che magari sì vabbè un po’ de bianco ma così era troppo. E allora sviene e si ritrova nella platea del Branciaccio, legato ad una poltrona, dove vede sul palco il figlio grande appeso alle pinze (che poi me dite chi è che l’appeso per favore) e si viene a sapere che l’ultimo cavaliere dello zodiaco dell’apocalisse è proprio il figlio grande di Dennis Queid! E allora Dennis Queid se leva il ghiaccio dalle tasche che j’era rimasto dall’altro film e col pezzo de ghiaccio sfonna la poltroncina e si libera. Poi prende la pistola e spara ai cavi che reggono il figlio in aria e il ragazzo se fa un volo de sei metri che magari appeso la sopra se stava pure a rilassà, ma quello cade co’ tutto l’armamentario di ferro addosso e Dannis Queid gli chiede: “Ma sei stato tu a fare tutte quelle vittime?” e il figlio manco je risponne. Poi Dannis Queid va a casa, il caso è risolto, abbraccia l’altro figlioletto e gli promette che gli vorrà bene tanto e che gli sarà vicino che c’ha paura che altrimenti pure lui gli diventa un cavaliere dell’apocalisse.
E il figlio gli dice: “Ti voglio bene”. Però in cinese.
PS: comunque “The Horseman” secondo me era Dennis Queid che c’ha avuto la faccia da cavallo per tutto il film.
Film correlato consigliato da vedere subito dopo la visione: “Cabin Fever”
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