Ovvero: Se Adolf Hitler avesse trovato un produttore, il mondo avrebbe conosciuto il dramma dell'olocausto? Ci risponde in studio Giuseppe Nori, autore del saggio "Hitler in Tempo reale" edito da Fangando.
domenica 28 luglio 2013
venerdì 26 luglio 2013
Diffidare ancora dalle imitazioni
Allora,
cosa accade di nuovo?! Accade che nel suddetto BLOG e in
contemporanea sulla mia pagina di FANPAGE, in data 18 aprile 2013
pubblicai una nuova supercazzola in stile “La rotta verso casa” (leggi la pagina Diffidare dalle imitazioni) anticipando questa volta la preparazione del nuovo film di Quentin Tarantino che avrebbe avuto come protagonisti Lino Banfi, Pippo Franco, Edwige Fenech e altre
star della commedia sexy all'italiana.
Ma
cosa accade?! Accade che l'articolo (rimanipolato dal
giornalista di Libero,
Giovanni Luca Montanino) appare anche su DAGOSPIA
e stile valanga la voce si sparge in rete.
Questa volta, a differenza dell'articolo che scrissi per Pupi Avati che mi causò una diffida con conseguente pagamento di eventuali spese processuali per i “gravi danni causati” e un po' di coliche nervose, ho inserito il mio scoop/bufala nella sezione “Le azioni di cita”.
Un po' come le scritte in minuscolo sotto gli spot dei farmaci, chi cliccherà sulle note legali leggerà quanto segue: “Chiarisco espressamente e formalmente che tutte le notizie inerenti alle sezioni "Le azioni di cita" sono frutto di una mia pura invenzione, nonché prive di qualsivoglia fondamento fattuale. Ogni riferimento a fatti, persone, cose e luoghi esistenti è da considerarsi puramente casuale e al fine umoristico e satirico”.
Un po' come le scritte in minuscolo sotto gli spot dei farmaci, chi cliccherà sulle note legali leggerà quanto segue: “Chiarisco espressamente e formalmente che tutte le notizie inerenti alle sezioni "Le azioni di cita" sono frutto di una mia pura invenzione, nonché prive di qualsivoglia fondamento fattuale. Ogni riferimento a fatti, persone, cose e luoghi esistenti è da considerarsi puramente casuale e al fine umoristico e satirico”.
Evidentemente il giornalista di Libero non ha letto questa pagina, ma se anche fosse, se anche avesse letto il mio articolo su fanpage, avrebbe dovuto comunque accertarsi della veridicità della fonte. Sulla pagina c'è il mio contatto facebook, il mio indirizzo e-mail. Insomma se avesse voluto, avrebbe potuto contattarmi e gli avrei detto. “Ma guarda che è una bufala! Pensi veramente che Quentin Tarantino abbia detto quelle frasi?”.
È come se io leggessi un articolo di Tizio Sempronio sulla condanna di Berlusconi a 6 anni di lavori socialmente utili, ricopiassi parte dell'articolo e poi pubblicassi l'articolo su un altro giornale. Un po' assurdo. Non trovate?
Fatto è che altri “giornalisti”
riprendono la notizia, ormai creduta vera perché apparsa su fonti
attendibili, e su quella si basano per riscrivere i loro articoli. Rubano frasi, dichiarazioni, indiscrezioni; anche TISCALI
ne fa un articolo, a seguire TODAY e da Today si passa al sito LinoBanfi.com e pare che la notizia l'abbia sentita anche mio padre in tv all'interno
di qualche talk show serale (ma questa fonte è da verificare, anche perché mio padre non ci sente più tanto bene).
La
voce si allarga a macchia d'olio e in Germania, in Spagna e in Italia
i gruppi e i forum di cinema riportano la notizia e si discute
sull'evento, sul chi, sul come e sul quando. Addirittura parte una petizione
per avere Lino Banfi come protagonista del nuovo film di Tarantino. Se mai dovesse accadere come minimo voglio un "porcaputtena" personalizzato come ringraziamento.
Perciò, dopo tutto questo tamtam, ho sentito di dover scrivere questo post
per quattro buoni motivi.
Il
primo
è per ribadire il mio amore verso il cinema e verso le vittime dei
miei scherzi. Queste burle telematiche sono omaggi e gesti d'affetto verso chi stimo e chi, con il proprio lavoro mi ha regalato emozioni.
Il
secondo motivo in parte è per pararmi il culo perché non voglio rivivere un caso “Pupi
Avati 2 - il ritorno delle diffide perdute” e quindi ribadisco con maggior chiarezza che si era trattato di una simpatica burla.
Il
terzo motivo
è perché un po' inizia a darmi noia che alcuni giornalisti
"rubino" dalla mia fonte le frasi che avevo messo in bocca ai miei
attori, senza citarne la fonte. E quindi, assumendomene le
responsabilità, dichiaro la paternità del finto scoop.
Quarto
e
ultimo motivo è per evidenziare per l'ennesima volta che l'informazione,
soprattutto in rete ha delle falle non piccolissime. Questo
non vuol dire avere “sfiducia” nel mezzo internet e nel giornalismo, ma contro ogni tipo di indottrinamento, stimolare una propria ricerca verso la conoscenza e la verità dei fatti.
Angelo
Zabaglio
giovedì 18 luglio 2013
Non c'è due senza tre
Sono un po' di giorni che mi ronza in
testa il film “The terminal” un film di Steven Spielberg con Tom
Hanks. La storia di quell'uomo costretto a restare per settimane
nell'aeroporto J.F.K. senza passaporto e senza visto. Ma non è
questo il succo. Accadde un mesetto fa che non ricordo bene come, ma
mi venne in mente questo film e pensai devo rivedermelo. Ma
poi mi sfuggì di mente la cosa e ciccia.
Poi domenica scorsa vado all'aeroporto
di Ciampino e ci sta uno uguale a Tom Hanks che fa la fila al
bagno e mi rivenne in mente il film e dissi di nuovo devo rivedere
il film, ma come si chiamava?! Questa volta devo segnarmelo così non
mi scordo, ma invece mi scordai di nuovo preso dalle mie cose.
Poi ieri sera mi sono visto il David
Letterman Show e ci stava ospite Bill Maher che accenna al caso
Navorski (che è il nome del protagonista del film) e penso questo
è il destino che mi sta facendo pss psss nell'orecchio stimolandomi
la diuresi del cervello.
Se per tre volte mi si accenna a vedere
questo film di Spielberg, vuol dire qualcosa. Io al destino non ci
credo, ma in alcuni casi il destino ci mette lo zampino e penso che
forse è il caso di andare a fondo nella cosa: anche solo per pura
curiosità femminile. Fatto è che ricordavo il film, alcune scene ma
non il suo titolo, nemmeno la font utilizzata per il dvd. Ma so che
il dvd ce l'ho; lo comprai usato a qualche mercatino. Ora dovete
sapere che se c'è una cosa di cui vado fiero è la mia collezione di
dvd. Quasi 1800 film catalogati e divisi in genere, dal drammatico al
porno, dalla commedia al cinema d'autore, nessun genere escluso. E
non ricordo assolutamente dove sta quello che cerco. Ma il destino mi
aveva chiamato, ormai era diventato un chiodo fisso. Dovevo trovare
il film. Cascassero i capelli alla mia psichiatra.
Come ho già scritto, come ospite al
Letterman Show ci stava Bill Maher e mi stavo perdendo tutte
le sue battute. Il programma è sottotitolato ma io l'inglese non lo
mastico e mentre stavo nel corridoio a cercare quel benedetto dvd che
ormai DOVEVO vedere, il pubblico del programma rideva e rideva di
gusto pure il presentatore e io mi stavo perdendo tutte le battute e
sudavo sudore dalla fronte a cercare il film. Era una sfida, non so
con chi, ma lo era. La testa era assorta negli occhi che visionavano
in fila i dvd tra gli scaffali. Se dio mi aveva detto per tre volte
che dovevo vedere “The terminal” qualcosa voleva pur dire! Spero
che lo dica in italiano però.
E finalmente eccolo! Tra I soliti
sospetti e Un amore tutto suo. In tv intanto David
Letterman saluta il suo ospite e io inserisco il disco nel lettore.
Il film parte, lo rivedo. Tutto.
Pure i titoli di coda. Attendo un segno divino o del destino. Ma niente. Non succede niente. Niente di niente. Nulla. Nada. Rien de rien.
Tanti sforzi per nulla, a parte lo scrivere questo post in pausa pranzo.
Ora è tardi e tra dieci minuti devo riprendere a fare le mie consegne. Però un tramezzino avrei pure potuto prenderlo. Penso. Ma o scrivevo o andavo giù al bar e mangiavo. Non ho tempo. Potevo pensarci prima di scrivere questo post. E allora vado al baretto, pago al volo una bottiglietta di succo di frutta e davanti a me una signora si accascia strattonandomi la maglietta di cotone; io quasi cado con lei. La donna sbava lo schifo bianco dalla lingua a misto poltiglia di uova e rucola e tonno del tramezzino appena morso. Proprio quello che avrei comprato io, uovo sodo, tonno e altre schifezze. La signora avrà avuto sui quarant'anni e tarantola come un'epilettica al suo meglio mentre il cassiere bengalese le infila le dita in gola per farla vomitare. Dopo qualche minuto arriva l'ambulanza e si caricano la signora bianchissima che ancora ha qualche piccola scossa di vomito. Io lascio il locale prima che la puzza di acido mi arrivi alle narici. Cioè; tutto 'sto casino per non farmi mangiare un tramezzino andato a male? Bastava una telefonata. Pure un sms andava bene. Penso mentre bevo il succo di frutta alla pera.
Pure i titoli di coda. Attendo un segno divino o del destino. Ma niente. Non succede niente. Niente di niente. Nulla. Nada. Rien de rien.
Tanti sforzi per nulla, a parte lo scrivere questo post in pausa pranzo.
Ora è tardi e tra dieci minuti devo riprendere a fare le mie consegne. Però un tramezzino avrei pure potuto prenderlo. Penso. Ma o scrivevo o andavo giù al bar e mangiavo. Non ho tempo. Potevo pensarci prima di scrivere questo post. E allora vado al baretto, pago al volo una bottiglietta di succo di frutta e davanti a me una signora si accascia strattonandomi la maglietta di cotone; io quasi cado con lei. La donna sbava lo schifo bianco dalla lingua a misto poltiglia di uova e rucola e tonno del tramezzino appena morso. Proprio quello che avrei comprato io, uovo sodo, tonno e altre schifezze. La signora avrà avuto sui quarant'anni e tarantola come un'epilettica al suo meglio mentre il cassiere bengalese le infila le dita in gola per farla vomitare. Dopo qualche minuto arriva l'ambulanza e si caricano la signora bianchissima che ancora ha qualche piccola scossa di vomito. Io lascio il locale prima che la puzza di acido mi arrivi alle narici. Cioè; tutto 'sto casino per non farmi mangiare un tramezzino andato a male? Bastava una telefonata. Pure un sms andava bene. Penso mentre bevo il succo di frutta alla pera.
lunedì 15 luglio 2013
On-line il remix di Vertigo di "Amore amorissimo" degli Elio e le storie tese
“L'amore non ha confini. Per questo diventa migrante e trova rifugio nei centri d'accoglienza del cuore. L'Unione Europea ha criticato le condizioni dei centri d'accoglienza del cuore italiani. Ma l'amore quello vero se ne impippa sia dell'Unione Europea che dei centri d'accoglienza; prende il motorino e se ne va ai giardinetti a limonare in barba a tutto e tutti”. (Dal bootleg di Album biango degli Elio e le storie tese)
ELIO E LE STORIE TESE remixato da Vertigo
martedì 9 luglio 2013
Voi non amate la poesia
Voi non amate la poesia.
Voi amate solo la vostra.
Voi amate la poesia come una donna che si picchia per amore e gelosia.
Voi amate solo la vostra,
ma fottete a pagamento negli scaffali delle nuove uscite.
Siete in cerca di poesia solo per poterla lapidare.
Voi non amate la poesia,
voi amate il suo cadavere sul quale adagiare le monete di cioccolata.
Voi amate solo la vostra.
Voi amate la poesia come una donna che si picchia per amore e gelosia.
Voi amate solo la vostra,
ma fottete a pagamento negli scaffali delle nuove uscite.
Siete in cerca di poesia solo per poterla lapidare.
Voi non amate la poesia,
voi amate il suo cadavere sul quale adagiare le monete di cioccolata.
Voi la poesia non l'avete mai amata.
Mai. Voi fottete e basta.
Mai. Voi fottete e basta.
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