venerdì 20 dicembre 2013

Sulla punta della lingua, ovvero: I titoli dei film che non ricordate, arronzati alla meglio per far capire di che film si tratta


Il cinema è una gran bella cosa e ancor più lo sono i film e ancor più lo sono i titoli dei film. Ci sono dei titoli però che proprio non mi entrano in testa e ogni volta sbaglio a pronunciarli.
Metti ad esempio il film di Martin Scorsese “Hugo Cabret” che quando ho comprato il bluray 3D e dovevo chiederlo all'esercente ho sparato vari nomi prima di azzeccarlo. Parte quindi da oggi una nuova rubrica. I titoli dei film che non ricordate, arronzati alla meglio per far capire di che film si tratta.


HUGO CABRET di Martin Scorsese (Hugo)
Ugò caprétt
Ugo e la capretta magica in 3D
Victor Hugo
You go cabré
Sugo di capra
Ugo Cabrè
Ugò Cabré alla fermata dell'autobus
Quello di Scorsese in 3D

La città incantata
La città incazzata di Miyazaki

Arancia meccanica
Mela cotogna
Banana flambè

Il nome della rosa
In nome della Rosa
"Il nome della Rosa?" - "Rosa"
In nome della legge

Pomodori verdi fritti alla fermata del treno
Facioli alla scoreggiona nel letto di mia nonna

Heat. La sfida
Eat. La cena

Mulholland drive
Mullolan dry
Muller
Island Empire
Quello di David Linch che non si capisce un cazzo

SAW L'enigmista
SUV il fuoripista
SOAP l'igienista
SOUP la zuppa giapponese
Chi sei? So' l'enigmista

Cattivissimo me
Il cartone dello stronzo incommensurabile

lunedì 2 dicembre 2013

Contributi d'autore (il video)

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Durante la scorsa edizione di PiùLibriPiùLiberi, fiera della piccola e media editoria tenutasi a Roma nel dicembre 2012, Carolina Cutolo (Scrittori in Causa) e Andrea Coffami (Scrittori precari) hanno realizzato una serie di interviste a editori, tutti (o quasi) a pagamento, a proposito della discutibile prassi di mettere il rischio imprenditoriale sulle spalle degli autori chiedendo contributi economici alla pubblicazione.
Il video che segue, raccoglie le argomentazioni con le quali gli editori giustificano una prassi palesemente in contrasto con l’art. 118 della legge sul Diritto d’autore (633/1941), che definisce il contratto di edizione come “Il contratto con il quale l’autore concede ad un editore l’esercizio del diritto di pubblicare per le stampe, PER CONTO E A SPESE DELL’EDITORE STESSO, l’opera dell’ingegno”.

mercoledì 20 novembre 2013

Masterpiece e i nuovi format letterari della Rai

Dai, diciamocelo: Masterpiece è una figata pazzesca. Un programma totalmente surreale che nemmeno i Monty Phyton e Maccio Capatonda sarebbero riusciti a immaginare. Sembra la caricatura del format di uno dei tanti talent show in onda nelle tv generalistiche. Lo amo alla follia. E sono serissimo!

Recensione di Masterpiece: Casi umani di ogni età che scrivono romanzi invece che andare dallo psichiatra (del resto se non sei un caso umano che cazzo scrivi a fare?). Massimo Coppola e la sua irresistibile allegria intellettuale. Il giurato che tenta di arrabbiarsi come fosse Gordon Ramsay che assaggia una polpetta al sapore di merda. Riprese devo dire molto fighe (un misto tra stile mtv, Garrone e Real Time ma con un pizzico di clima da silenzio da biblioteca). Prove dei concorrenti senza l'utilizzo di uova e farina. Format già visto ma che secondo me funziona e annulla totalmente la letteratura, tanto da esaltare la retorica dello scrittore, rendendola piatta al livello di un cartone animato per bambini visto da un ottantenne. In buona sostanza: Amo questo programma senza se e senza ma. Lunga vita al re e dio salvi la regina.

Sull'onda del successo mediatico di Masterpiece (che ha portato ben il 5% di share su Rai3) sono già pronti nuovi format tv, dove la letteratura farà da padrona, la scrittura da serva e la lettura da schiava.

Leggendo con le stelle”
Personaggi famosi ormai in declino e vicini alla morte psicofisica, leggeranno brani dei classici della letteratura russa mentre saranno intenti nel ballare la samba o il valzer. Una giuria di ex calciatori zoppi giudicherà le loro esibizioni.

Tale e quale”
Amadeus, Marco Baldini, la figlia di Claudio Villa e Gabriele Cirilli si maschereranno da Italo Svevo, Alessandro Manzoni, Pulsatilla e Stephen King riscrivendo in diretta le pagine dei loro maggiori successi. Presenta in studio Carlo Conti vestito da Dante con tanto di alloro in testa. Giudici di gara: Loretta Goggi, Giorgio Faletti e quella di Cinquanta sfumature di grigio col traduttore bono e omosessuale soprannominato simpaticamente da Cirilli ”tre alla volta”.

Superclassifica Show”
Il dj Super X presenta la top 50 dei libri più letti in Italia a suon di musica house. Purtroppo la classifica partirà dalla trentottesima posizione e sarà sponsorizzata dalle Edizioni Il Filo.

Editors a tutti i costi”
Cinque editors omosessuali modellano a loro piacimento il romanzo sciatto e retorico del concorrente in gara. Un viaggio attraverso correzioni di bozze, refusi, errori grammaticali e impaginazioni sballate, fino alla pubblicazione del libro. Riuscirà il concorrente a pubblicare il suo romanzo rivolgendosi esclusivamente a editori No EAP, senza ricorrere alla facilitazione dell'editoria a pagamento? Potrà pubblicarlo in Italia o sarà costretto ad arrivare fino a Pechino?

Io leggo”
Piccoli bambini reciteranno poesie e filastrocche assistiti da personaggi famosi. Nella prima puntata la piccola Francesca di soli sei anni declamerà i testi erotici di Salvatore Di Giacomo, assistita da Federico Salvatore. La giuria sarà composta da Pippo Baudo, Sandra Milo e Carmine Schiavone in collegamento da un luogo segreto nei pressi di Gaeta.

Uomini e donne”
Aspiranti scrittrici e scrittori si conoscono in studio, si studiano, si inviano lettere d'amore, escono insieme per un aperitivo, partecipano a reading, parlano di letteratura e alla fine scopano in uno squallido motel, per poi confessare che amano scrivere esclusivamente per rimorchiare.

Le piccole differenze”
Politica e poesia si miscelano in questo nuovo format tv dove vengono analizzate le vite dei politici italiani che contemporaneamente hanno fatto la storia della letteratura. Nella prima puntata Filippo Tommaso Marinetti a confronto con Sandro Bondi. Ci sono differenze stilistiche? Quali? Entrambi amano le donne ma entrambi leccano il culo al loro capo. E' solo questo che li accomuna? “Le piccole differenze”: Poesie immortali scritte da uomini mortali (il primo è andato, attendiamo Bondi ora).

Misteri”
Puntata speciale per capire come mai i libri di Fabio Volo e Bruno Vespa risultano essere i più venduti in Italia. Perché le librerie inondano con pile di libri le vetrine e i percorsi tra i vari scaffali? Interviste speciali, servizi mozzafiato e cani che pisciano nei parchi. Inoltre: una banda di rapinatori che utilizza l'arma del reading per addormentare le vittime e derubarle. E' il prezzo della cultura o è una truffa? E voi, al loro posto cosa avreste fatto? Amanda, 24 anni di Torino si eccita solo leggendo libri di Umberto Eco. Cosa c'è che non funziona nella sua vagina? Un'intervista esclusiva alle sue grandi labbra. Domenica su Italia Uno.

venerdì 13 settembre 2013

Papa Francesco al centro sociale Intifada

"Riteniamo essere mature le condizioni per un incontro pubblico. Vorremmo invitarVi a incontrare la Comunità del nostro territorio". A scrivere è il centro sociale Intifada, mentre il destinatario dell'invito è papa Francesco. "Vi esprimiamo l'ammirazione e il rispetto che ha suscitato in noi l'operato che state svolgendo. Le Vostre dichiarazioni, i gesti che avete compiuto sino ad oggi, hanno ridestato la nostra attenzione nei confronti dell'operato della Chiesa, dal quale ci sentivamo estranei e lontani (...) La nostra laicità e i nostri valori ci permettono di inoltrarVi questo invito. Restiamo in attesa di un Suo riscontro".

Bene, non vedo l'ora di vedere Roma tappezzata da questi poster


mercoledì 28 agosto 2013

Il paese di Bengodi



Sei nel silenzio di un sasso, 
mentre martelli lo stesso il tuo ritmo
lascio e non raddoppio, 
come l'oppio in una cartina di Roma
buona salsa in salamoia, 
se deve morire muoia il senso di colpa 
con tutti i figli suoi
con tutti i fogli sparsi per il mondo. 
In fondo in fondo siamo in un pozzo
ci siam persi nel buio di uno stagno 
che descrivono come un mare di opportunità,
ma alla tua età sei già anziano e se ti ringrazieranno, 
ti daranno al massimo un anno di lavoro
senza contributi, tu ti abitui ma ci vogliono muti, 
sudi ma i ludi sono finiti da un pezzo
altro che amico, ci vorrebbe un attrezzo.
continuo e chiedo un passaggio fino allo stretto di una cruna, 
la duna col vento rimarrà sempre lontana, 
è un'altalena a volte vuota, 
a volte dove ci sta seduta una donna anziana 
al sesto mese di gravidanza che incurante danza.


Dal libro di poesie "NE PRENDO ATTO" di Angelo Zabaglio e Andrea Coffami (Bel-Ami Edizioni 2013)

domenica 25 agosto 2013

Il corvo parlante



































Cosa diavolo sta dicendo il corvo malefico? Scoprilo e invia la risposta a angelozabaglio@libero.it 
se ci hai azzeccato vinci una cosa.

domenica 28 luglio 2013

Adolf Hitler in Real Time




Ovvero: Se Adolf Hitler avesse trovato un produttore, il mondo avrebbe conosciuto il dramma dell'olocausto? Ci risponde in studio Giuseppe Nori, autore del saggio "Hitler in Tempo reale" edito da Fangando.

venerdì 26 luglio 2013

Diffidare ancora dalle imitazioni



Allora, cosa accade di nuovo?! Accade che nel suddetto BLOG e in contemporanea sulla mia pagina di FANPAGE, in data 18 aprile 2013 pubblicai una nuova supercazzola in stile “La rotta verso casa” (leggi la pagina Diffidare dalle imitazioni) anticipando questa volta la preparazione del nuovo film di Quentin Tarantino che avrebbe avuto come protagonisti Lino Banfi, Pippo Franco, Edwige Fenech e altre star della commedia sexy all'italiana.

Ma cosa accade?! Accade che l'articolo (rimanipolato dal giornalista di Libero, Giovanni Luca Montanino) appare anche su DAGOSPIA e stile valanga la voce si sparge in rete. 

Questa volta, a differenza dell'articolo che scrissi per Pupi Avati che mi causò una diffida con conseguente pagamento di eventuali spese processuali per i “gravi danni causati” e un po' di coliche nervose, ho inserito il mio scoop/bufala nella sezione “Le azioni di cita”. 
Un po' come le scritte in minuscolo sotto gli spot dei farmaci, chi cliccherà sulle note legali leggerà quanto segue: Chiarisco espressamente e formalmente che tutte le notizie inerenti alle sezioni "Le azioni di cita" sono frutto di una mia pura invenzione, nonché prive di qualsivoglia fondamento fattuale. Ogni riferimento a fatti, persone, cose e luoghi esistenti è da considerarsi puramente casuale e al fine umoristico e satirico”.

Evidentemente il giornalista di Libero non ha letto questa pagina, ma se anche fosse, se anche avesse letto il mio articolo su fanpage, avrebbe dovuto comunque accertarsi della veridicità della fonte. Sulla pagina c'è il mio contatto facebook, il mio indirizzo e-mail. Insomma se avesse voluto, avrebbe potuto contattarmi e gli avrei detto. “Ma guarda che è una bufala! Pensi veramente che Quentin Tarantino abbia detto quelle frasi?”.

È come se io leggessi un articolo di Tizio Sempronio sulla condanna di Berlusconi a 6 anni di lavori socialmente utili, ricopiassi parte dell'articolo e poi pubblicassi l'articolo su un altro giornale. Un po' assurdo. Non trovate?

Fatto è che altri “giornalisti” riprendono la notizia, ormai creduta vera perché apparsa su fonti attendibili, e su quella si basano per riscrivere i loro articoli. Rubano frasi, dichiarazioni, indiscrezioni; anche TISCALI ne fa un articolo, a seguire TODAY e da Today si passa al sito LinoBanfi.com e pare che la notizia l'abbia sentita anche mio padre in tv all'interno di qualche talk show serale (ma questa fonte è da verificare, anche perché mio padre non ci sente più tanto bene).

La voce si allarga a macchia d'olio e in Germania, in Spagna e in Italia i gruppi e i forum di cinema riportano la notizia e si discute sull'evento, sul chi, sul come e sul quando. Addirittura parte una petizione per avere Lino Banfi come protagonista del nuovo film di Tarantino. Se mai dovesse accadere come minimo voglio un "porcaputtena" personalizzato come ringraziamento. 

Perciò, dopo tutto questo tamtam, ho sentito di dover scrivere questo post per quattro buoni motivi.

Il primo è per ribadire il mio amore verso il cinema e verso le vittime dei miei scherzi. Queste burle telematiche sono omaggi e gesti d'affetto verso chi stimo e chi, con il proprio lavoro mi ha regalato emozioni. 

Il secondo motivo in parte è per pararmi il culo perché non voglio rivivere un caso “Pupi Avati 2 - il ritorno delle diffide perdute” e quindi ribadisco con maggior chiarezza che si era trattato di una simpatica burla. 

Il terzo motivo è perché un po' inizia a darmi noia che alcuni giornalisti "rubino" dalla mia fonte le frasi che avevo messo in bocca ai miei attori, senza citarne la fonte. E quindi, assumendomene le responsabilità, dichiaro la paternità del finto scoop.

Quarto e ultimo motivo è per evidenziare per l'ennesima volta che l'informazione, soprattutto in rete ha delle falle non piccolissime. Questo non vuol dire avere “sfiducia” nel mezzo internet e nel giornalismo, ma contro ogni tipo di indottrinamento, stimolare una propria ricerca verso la conoscenza e la verità dei fatti.



Angelo Zabaglio




giovedì 18 luglio 2013

Non c'è due senza tre


















Sono un po' di giorni che mi ronza in testa il film “The terminal” un film di Steven Spielberg con Tom Hanks. La storia di quell'uomo costretto a restare per settimane nell'aeroporto J.F.K. senza passaporto e senza visto. Ma non è questo il succo. Accadde un mesetto fa che non ricordo bene come, ma mi venne in mente questo film e pensai devo rivedermelo. Ma poi mi sfuggì di mente la cosa e ciccia.
Poi domenica scorsa vado all'aeroporto di Ciampino e ci sta uno uguale a Tom Hanks che fa la fila al bagno e mi rivenne in mente il film e dissi di nuovo devo rivedere il film, ma come si chiamava?! Questa volta devo segnarmelo così non mi scordo, ma invece mi scordai di nuovo preso dalle mie cose.
Poi ieri sera mi sono visto il David Letterman Show e ci stava ospite Bill Maher che accenna al caso Navorski (che è il nome del protagonista del film) e penso questo è il destino che mi sta facendo pss psss nell'orecchio stimolandomi la diuresi del cervello.
Se per tre volte mi si accenna a vedere questo film di Spielberg, vuol dire qualcosa. Io al destino non ci credo, ma in alcuni casi il destino ci mette lo zampino e penso che forse è il caso di andare a fondo nella cosa: anche solo per pura curiosità femminile. Fatto è che ricordavo il film, alcune scene ma non il suo titolo, nemmeno la font utilizzata per il dvd. Ma so che il dvd ce l'ho; lo comprai usato a qualche mercatino. Ora dovete sapere che se c'è una cosa di cui vado fiero è la mia collezione di dvd. Quasi 1800 film catalogati e divisi in genere, dal drammatico al porno, dalla commedia al cinema d'autore, nessun genere escluso. E non ricordo assolutamente dove sta quello che cerco. Ma il destino mi aveva chiamato, ormai era diventato un chiodo fisso. Dovevo trovare il film. Cascassero i capelli alla mia psichiatra.
Come ho già scritto, come ospite al Letterman Show ci stava Bill Maher e mi stavo perdendo tutte le sue battute. Il programma è sottotitolato ma io l'inglese non lo mastico e mentre stavo nel corridoio a cercare quel benedetto dvd che ormai DOVEVO vedere, il pubblico del programma rideva e rideva di gusto pure il presentatore e io mi stavo perdendo tutte le battute e sudavo sudore dalla fronte a cercare il film. Era una sfida, non so con chi, ma lo era. La testa era assorta negli occhi che visionavano in fila i dvd tra gli scaffali. Se dio mi aveva detto per tre volte che dovevo vedere “The terminal” qualcosa voleva pur dire! Spero che lo dica in italiano però.
E finalmente eccolo! Tra I soliti sospetti e Un amore tutto suo. In tv intanto David Letterman saluta il suo ospite e io inserisco il disco nel lettore. Il film parte, lo rivedo. Tutto.
Pure i titoli di coda. Attendo un segno divino o del destino. Ma niente. Non succede niente. Niente di niente. Nulla. Nada. Rien de rien.
Tanti sforzi per nulla, a parte lo scrivere questo post in pausa pranzo.
Ora è tardi e tra dieci minuti devo riprendere a fare le mie consegne. Però un tramezzino avrei pure potuto prenderlo. Penso. Ma o scrivevo o andavo giù al bar e mangiavo. Non ho tempo. Potevo pensarci prima di scrivere questo post. E allora vado al baretto, pago al volo una bottiglietta di succo di frutta e davanti a me una signora si accascia strattonandomi la maglietta di cotone; io quasi cado con lei. La donna sbava lo schifo bianco dalla lingua a misto poltiglia di uova e rucola e tonno del tramezzino appena morso. Proprio quello che avrei comprato io, uovo sodo, tonno e altre schifezze. La signora avrà avuto sui quarant'anni e tarantola come un'epilettica al suo meglio mentre il cassiere bengalese le infila le dita in gola per farla vomitare. Dopo qualche minuto arriva l'ambulanza e si caricano la signora bianchissima che ancora ha qualche piccola scossa di vomito. Io lascio il locale prima che la puzza di acido mi arrivi alle narici. Cioè; tutto 'sto casino per non farmi mangiare un tramezzino andato a male? Bastava una telefonata. Pure un sms andava bene. Penso mentre bevo il succo di frutta alla pera. 


lunedì 15 luglio 2013

On-line il remix di Vertigo di "Amore amorissimo" degli Elio e le storie tese



“L'amore non ha confini. Per questo diventa migrante e trova rifugio nei centri d'accoglienza del cuore. L'Unione Europea ha criticato le condizioni dei centri d'accoglienza del cuore italiani. Ma l'amore quello vero se ne impippa sia dell'Unione Europea che dei centri d'accoglienza; prende il motorino e se ne va ai giardinetti a limonare in barba a tutto e tutti”(Dal bootleg di Album biango degli Elio e le storie tese)

ELIO E LE STORIE TESE remixato da Vertigo

martedì 9 luglio 2013

Voi non amate la poesia

Voi non amate la poesia.
Voi amate solo la vostra.
Voi amate la poesia come una donna che si picchia per amore e gelosia.
Voi amate solo la vostra,
ma fottete a pagamento negli scaffali delle nuove uscite.
Siete in cerca di poesia solo per poterla lapidare.
Voi non amate la poesia,
voi amate il suo cadavere sul quale adagiare le monete di cioccolata.
Voi la poesia non l'avete mai amata.
Mai. Voi fottete e basta.


mercoledì 26 giugno 2013

Le barzellette del simpatico Bruno Amilcare




La barzelletta di Gesù che vede Lazzaro morto

Ce staje Lazzaru ca sta ngoppa u parapiettu, ncacaja ngoppa na preta e se fracellia abbasce. Ca je schizza l'uocchio inta lu muru, lu pietto se squarcia trutto interesano, li piedi uno du versu dell'altro, se sfracella du sanghe ca pezzi ca vulievano de carne, la cervella du cranio si arapre di sanco.
Allora chiamano a Gesù e je dicheno: “Gesù, Gesù! Lazzaro s'è sfrantummato, tu che fai li miraculi, na pui ffara nienta pa stu cristiano?”.
E allora Gesù va addu s'è sfrantecato Lazzaro, vide a scena, s'arratia i mmani ita capilli e sbaffa: “Ao' ma che cazzo m'ete chiamato a facere ca cca' ce vo' Budda ce vo!”



La barzelletta di Antonio E stefania

Sta na cuoppia de amici, Antonio e Stefania, e l'amica je chiede all'amicu si pe quella sera può durmì a du isso che a matina accussì sta chiù meno distante dallu provino chadda fecere (ca ella era n'attricia).
E l'amico dice: “Va be qua probbema c'è?”
E l'amica je fa: “Oh ma letti separati ca nià fa' lu rattusu cu mmia”
E l'amico je dice: “Ma io nu letto tenga, matrimoniuale, ogniuno inta lu lato soio”.

E allora i due amici vaddo a se cocchere e duommene sani. A matina ai cincu Antonio se sveglia d'emprovviso c'ancora te sta rinto osuonno e pija la mano de Stefania e c'a potta ngoppa lu cazzo ca dduru. L'amica se svurìa tutt'ampusata che se mette alluccà: “Oiii mannaggi li santi taja detto de nu fa lu rattusu!” E l'amico, ancora tutto de sonnoveglia: “Oimia scusà, naja fatta apposta, stia come durmundo, me so confuso che pe n'attimo me pensavo che jeri muorta”.

giovedì 9 maggio 2013

Le migliori battute censurate nei capolavori del cinema


Il bello dei dvd, oltre all'aver ucciso le sale cinematografiche, rimane quello di potersi gustare nella sezione extra, i retroscena, le curiosità, i dietro le quinte e soprattutto le scene tagliate e censurate dei capolavori del cinema mondiale, ma anche dei film fetecchia che tanto ci piace vedere. Ma ci sono extra che nemmeno nei migliori dvd acquistati sulle bancarelle di Porta Portese potrete trovare, ed ecco che viene in soccorso il nostro staff di cinefili. Eccovi alcune delle migliori battute censurate di film, dialoghi scritti a mano ritrovati in anguste cantine impolverate piene di topi, muffa e lumachelle; reperti che solo grazie ad un'attenta archiviazione e documentazione sono venuti alla luce e che noi amanti della settima arte riproponiamo a voi lettori per il bene della cultura con la C maiuscola




































































martedì 23 aprile 2013

Dimagrire masturbandosi. Bastano sessanta minuti al giorno


L'eiaculazione e la fuoriuscita di sperma (spìrma per gli amici), secondo le teorie di Yamakana, attiverebbe il metabolismo di base dei muscoli portando a bruciare calorie, quindi riducendo il grasso sottocutaneo. Inoltre è un ottimo condimento per le vostre insalate estive.



Dimagrire unendo l'utile al dilettevole è il sogno di tutti noi italiani che vogliamo tutto e subito senza fare il minimo sforzo. Da Tokio, Giappone, in provincia di Caserta, arriva una novità che promette di perdere peso grazie alla masturbazione.
Efficace solo per gli uomini, la “Popeye-bics”, chiamata così in onore di Popeye braccio di ferro, e la “Onani-bics” in onore a Onan il barbaro con Swazzeneggher (che non a caso ha un fisico invidiabile) da cui deriva in termine onanismo e Bic (la penna stilografica), sono tecniche ideate a tavolino dal direttore della Toranomon Clinic Hideo Yamakana, famoso in tutto il mondo civilizzato per la sua innumerevole collezione di flaconcini di sperma e per aver votato il Movimento 5 Stelle.
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Popeye-bics: La tecnica più antica e abusata al mondo: Afferrate il vostro pene con la mano destra come se fosse un joystick del Commodore 64. Muovete il palmo della mano con dolcezza dal basso verso l'alto e dall'alto verso il basso fino a raggiungere il culmine della gioia, rappresentato da del viscido liquido biancastro al sapore di quaglia appena spellata. Per agevolare l'erezione e l'eccitazione potrete andare nelle cartelle di foto delle vostre amiche su facebook. Vi consigliamo quelle delle vacanze estive, sempre ricche di stimoli.


Onani-bics: Per intensificare la muscolatura del vostro corpo e rendere il vostro aspetto ancora più vigoroso, sostituite la vostra mano con una ragazza, o un ragazzo (a seconda dei gusti sessuali che avete). Inserendo il vostro pene nella vagina della donna (o nell'ano dell'uomo) prendete a muovere il bacino con movimenti regolari e senz'anima. Puro sport. Se vi trovate bene con l'attrezzatura che state adoperando potrete acquistarla con il semplice meccanismo del “fidanzamento” (o “frequentazione” per le persone più alternative). Il passo successivo, al fine di rendere efficace la vostra dieta sarà la “convivenza” così da poter utilizzare il vostro attrezzo ginnico come e quando vorrete, comodamente senza uscire di casa.

Post scriptum: Per vedere i primi effetti di dimagrimento bisogna attendere un mese, raggiungendo 3 orgasmi quotidiani e masturbandosi per 60 minuti totali al giorno. Giusto il tempo di durata di una messa. Fate voi.
Post scriptum due: Invece del solito sesso di youporn leggetevi questo bel raccontino sul blog degli Scrittori precari



giovedì 18 aprile 2013

Lino Banfi nel prossimo film di Quentin Tarantino


In attesa del suo Kill Bill atto terzo, c'era da aspettarselo che prima o poi l'avrebbe fatto: Quentin Tarantino che omaggia, a suo modo il cinema italiano. E dopo il western di Sergio Corbucci e del suo Django, i Bastardi senza gloria di Enzo G.Castellari, i continui rimandi a Mario Bava e Dario Argento è ora il turno della commedia sexy all'italiana.

“Sono cresciuto anche con i film di Mariano Laurenti, Sergio Martino, ma per me che sono abituato ad emozionare con l'azione principalmente, sarà una vera sfida riuscire a far ridere. Per questo ho avuto bisogno dei corpi degli attori e dei loro movimenti, dei loro tempi comici – continua il regista – Come in Grindhouse sarò io come direttore della fotografia in modo da poter rubare i loro schetch; loro saranno le mie pistole e le mie armi”

Il progetto della Band a part e della Dimension Film, avrà titolo “Four rooms in Italia”, e c'è già chi critica l'operazione comparandola all'insuccesso degli USA di Grindhouse e Planet terror; da noi arrivati come due film distinti ma che negli Usa furono proiettati come unico spettacolo con scarso risultato.

Il regista Quentin Tarantino e il suo socio Robert Rodrigue rispondono: “Non voglio paragonare il progetto a Grindhouse. Lo metterei più in relazione a Four Rooms. Vari episodi con storie auto conclusive. E come spesso accadeva nelle migliori commedie sexy all'italiana il tutto finiva in un albergo. Una sera ero con Robert (nrd.Rodriguez) ci stavamo vedendo uno dei tanti film di Banfi e in una delle scene finali c'è uno split screen che divideva in quattro lo schermo con le varie risoluzioni delle varie storie. Ci siamo guardati e ci siamo detti: dobbiamo farlo anche noi! (ridono) Così è nato il progetto e ci siamo messi a lavoro per contattare i vari attori. L'unico che non siamo riusciti a convincere è stato Tomas Milian. Ma capiamo e accettiamo le sue motivazioni. Ci è dispiaciuto anche per Franco Lechner (ndr. Bombolo) che non c'è più – continua Rodriguez – sarebbe stato interessante un suo personaggio. Ha il dramma della vera maschera comica”



Per ora i nomi degli attori non sono ancora tutti confermati, ma il soggetto, fino a ieri top secret è ora svelato. Il filo conduttore tra le storie è esile quanto efficace: Una banda di improbabili criminali capitanati da Tim Roth, si ritrova a doversi nascondere all'interno di una vecchia videoteca frequentata ormai solo dal suo gestore Samuel L. Jackson e un gruppo di piccoli teppistelli di quartiere. Alla vista delle armi e delle continue minacce dei rapitori, i giovanissimi clienti rimangono terrorizzati. Unica soluzione plausibile per il saggio e anziano gestore è narrare loro delle storie che possano distrarre i ragazzi.

Il primo episodio ruoterà attorno a Massimo Lasberla (Gianfranco D'Angelo) anziano cabarettista ormai in declino che troverà una seconda giovinezza innamorandosi della giovane e conturbante Rosalia (la splendida e sensuale Vanessa Ferlito di Death proff – a prova di morte) non sapendo però che si tratta della nuova fiamma nonché futura moglie del suo migliore amico Gustavo, un Lando Buzzanca che pare dovrà rasarsi completamente i capelli per la pellicola.

La seconda storia (diretto a quattro mani da Tarantino e Rodriguez) vede come protagonisti Pasquale (Lino Banfi) e il suo socio in affari Francesco (Pippo Franco) che decidono, vista la loro scarsa attività sessuale di concedersi una nottata di baldorie in un club per scambisti insieme alle rispettive consorti. Con grande sorpresa pare che le due mogli accettino la proposta e come nella migliore tradizione italiana a cambiare idea saranno poi i due uomini, ingelositi dall'eccessivo divertimento delle moglie, soprattutto con la proprietaria del club, un'immensa Edwige Fenech che apparirà in un castigatissimo cameo.

Il terzo episodio “Sugar, honey and chilli” è un remake vero e proprio del primo episodio di “Zucchero, miele e peperoncino”. Lino Banfi, a causa di uno scambio di fotografie viene scambiato per un pericoloso assassino. Una giornalista molto sexy (una probabile Barbara Bouchet che pare abbia ripreso i rapporti con Quentin) convinta di aver messo le mani sullo scoop della sua carriera, finisce per peggiorare la posizione del malcapitato.

Tre episodi più uno che ne traccia il filo conduttore, un budget esiguo (per quanto possa essere low budget il cinema americano) e tanto amore verso un cinema nostrano che non può esistere più, ma che all'estero pare abbia avuto la giusta riscoperta. Viene da chiederci come mai nessun produttore italiano abbia mai pensato ad un'operazione di recupero del genere. Inoltre rimane il dubbio che Tarantino, dirigendo questo film voglia farsi perdonare dalle dichiarazioni “offensive” che osò rilasciare qualche anno fa nei confronti del cinema italiano:

“I nuovi film italiani sono deprimenti. Le pellicole che ho visto negli ultimi tre anni sembrano tutte uguali, non fanno che parlare di: ragazzo che cresce, ragazza che cresce, coppia in crisi, genitori, vacanze per minorati mentali. Che cosa è successo? Ho amato così tanto il cinema italiano degli Anni 60 e 70 e alcuni film degli Anni 80, e ora sento che è tutto finito. Una vera tragedia”

A noi piace pensare invece che ci stia elegantemente dicendo che il pubblico italiano dell'epoca era semplicemente immaturo, infantile e forse spaventato, proprio come un gruppo di adolescenti in ostaggio.

L'inizio delle riprese di “Four rooms in Italia” è previsto per febbraio 2014 tra Cinecittà, Los Angeles e gli studi della Troublemaker Studios in Texas.



venerdì 5 aprile 2013

Le 10 curiosità sulla vita, religiosa e non, di Papa Francesco


La Chiesa di Roma ha il suo 266esimo Pontefice: è Jorge Mario Bergoglio, sudamericano, 76 anni portati egregiamente grazie alla Preparazione H che ogni sera si spalma sul viso (la Preparazione H è un antirughe efficacissimo). Bergoglio è stato eletto alla quinta votazione nella seconda giornata di Conclave. Ha scelto come nome Francesco, in onore a Francesco Guccini ed è stato annunciato ad una folla immensa di seguaci dal cardinale Jean-Louis Tauran. “Così tanta gente euforica che applaude una sola persona al microfono l'avevamo vista solo ad un comizio del M5S” ha affermato il cardinale in lacrime. Di origini italiane, l’ex arcivescovo di Buenos Aires è figura carismatica del cattolicesimo argentino, anche per i modi semplici e dimessi. La messa inaugurale di insediamento del pontificato di Papa Francesco è in programma martedì 19 marzo. Ospite speciale: Marie Claire D'Ubaldo.



Ecco le 10 curiosità maggiori sulla vita, religiosa e non, del nuovo vescovo di Roma
Jorge Mario Bergoglio in gioventù ha avuto una fidanzata. “Era del gruppo di amici con i quali andavamo a ballare. Eravamo dei tangheri e lei era una gran porca, ma poi ho scoperto la vocazione religiosa e cosa vuol dire la parola sifilide”
A 21 anni ebbe una grave polmonite e gli venne asportata la parte superiore del polmone centrale. Ora vive con due polmoni
Per pagarsi gli studi faceva il buttafuori nelle chiese malfamate di Cordoba. Città dove nei confessionali il peccato minore confessato era lo stupro. Successivamente nel 1964 ha insegnato psicologia negli spogliatoi dei college di Santa Fe durante le ore di educazione fisica
Nonostante sia stato vescovo di Buenos Aires, Bergoglio non ha mai accettato di avere a sua disposizione autisti e auto blu. Anche a Roma, in vista del Conclave, si è spostato sempre gratuitamente con i mezzi pubblici usufruendo della card Over 70 per i vecchi
Il sogno nascosto di Jorge Mario Bergoglio era quello di diventare suora. Ma per ora si limita a collezionare manifesti e cartoline di sante e donne di chiesa. Il suo poster preferito è quello di Madre Teresa di Calcutta con la scritta “I want you”
Oltre all'omofobia e la misoginia, Papa Francesco I° soffre di claustrofobia e agorafobia
Nel 2001, Bergoglio fu elevato cardinale da Giovanni Paolo II, nel concistoro ordinario. Era stato già nominato cardinale sempre da Giovanni Paolo II, il 20 maggio 1992, ma non gli disse nulla per fargli evitare una figuraccia in mondovisione
Di origini italiane, e più precisamente piemontesi, il bisnonno del cardinale Bergoglio era nato a Portacomaro, in provincia di Asti dove era conosciuto da tutti come Gilberto l'allegro ubriacone. Era solito parlare di notte con i pali della luce
Oltre allo spagnolo, Papa Francesco I° parla correttamente l'italiano, il tedesco e l'abruzzese stretto
Bergoglio si cucina da solo, alle 21:30 va a dormire (tranne la domenica per vedere “Le iene”) e alle 4:30 del mattino si alza e va di corpo – non sempre in quest'ordine – pregando che il giorno dopo si svegli ancora
SPECIAL: La Madonna aveva già previsto l'elezione di questo Papa in un'intervista apparsa nel 2009 su Cioè


giovedì 14 marzo 2013

Precauzioni per evitare di rompere il preservativo


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ATTENZIONE! BENCHE' SI PARLI DI PREVENZIONE, QUESTO ARTICOLO CONTIENE PAROLE SCABROSE A CONTENUTO SESSUALE ED E' QUINDI RIVOLTO AI MAGGIORI DI 12 ANNI

Meglio un uovo oggi che una gallina domani, come dice il detto. Ma meglio ancora una gallina oggi che una frittata domani, diciamo noi. Ed ecco quindi, in questi santi giorni dedicati da Dio alla procreazione che vi parleremo del preservativo. Questo oggetto in lattice tanto amato dal Santo Padre e tanto odiato dalla Santa Madre che non lo fece usare all'arcangelo Gabriele. Il preservativo, questo terzo incomodo che si tiene nel comodino e che si usa per proteggersi durante un rapporto sessuale di sesso. Usarlo aiuta i maschietti a non mantenere l'erezione e le femminucce a masticare un pezzo di plastica dal sapore orrendo. Ma il preservativo, come Fabio Fazio c'insegna, serve anche per evitare malattie sessualmente trasmissibili, la più grave fra tutte quella di partorire un figlio maschio.

Ma se durante il rapporto sensuale il preservativo si rompe? È meglio osservare alcune precauzioni per evitare di distruggerlo, garantendo in tal modo un rapporto protetto. Vediamole:

- Scegliere un preservativo che si adatta alle caratteristiche anatomiche del pene. È inutile che chiediate al farmacista i preservativi XL per fare gli sboroni. Non vale che stringiate nel preservativo anche i testicoli. Chiaro?

- Conservare i preservativi in un luogo dove non può essere soggetto a surriscaldamento (ma non in frigo). Vietati quindi il cruscotto dell’auto o il portafoglio. Un errore che gli uomini commettono fin troppo spesso, soprattutto per averne sempre uno con se. Non si sa mai, se capita all'improvviso una buona occasione. Ah illusi! Avete visto troppi film porno. Cioè, gli uomini lo tengono nel portafoglio anche se devono andare alle poste. Chissà cosa cazzo passa per quel loro cervello bacato. Già immaginano la commessa allo sportello che magari non riesce a prelevare duecento euro che avevate chiesto dal conto e che vi sorride, vi fa l'occhietto e vi invita a farvi una sveltina sulla macchina fotocopiatrice. Per gli uomini, il preservativo nella portafoglio è come un santino, li protegge e l'illude che ogni donna debba cadere ai loro piedi ovunque vadano. E che volete farci, sono fatti così

- Non prendere a martellate il preservativo, né colpirlo con oggetti contundenti quali ferma carte a forma di delfino, telecomandi senza batterie incluse o televisori a tubo catodico

- Non aprire l'involucro con i denti. Soprattutto con quelli del vostro cane che non capirà cosa sta mordendo. Se volete fare qualcosa di veramente eccitante provate ad aprire il pacco di preservativi con le dita dei piedi. Se volete fare qualcosa di ancora più eccitante provate ad aprire anche l'intera scatola in questo modo. E fatelo quando siete ancora in farmacia

- Il preservativo va srotolato solo quando il pene ha raggiunto l'erezione. Evitate quindi di vedere film dell'Est Europa o assistere a reading letterari. Una volta raggiunta l'erezione ci penserà poi il preservativo stesso a farvela perdere.

Cosa fare se il profilattico si rompe? È inutile prendersi a pugni nella pancia o fare fisting vaginale sperando di recuperare lo sperma. Inutile anche iniziare a pregare e stronzare del genere. Ci sono amiche che hanno iniziato a pregare il Signore di non far nascere il bambino. Ma il nostro Dio non sarà mai favorevole all'aborto. Almeno finché ci sarà un Papa col pisello. Se si vuole evitare una gravidanza indesiderata è tassativo andare in ospedale tra le 12 e le 72 ore successive al rapporto e prendere la pillola del giorno dopo. Io l'ho assaggiata. Sa di tappo.


PS: Rimanendo in tema, io sono favorevole alla procreazione assistita, quindi se ci sono coppie esibizioniste che mi contattino. Io assisto volentieri.

lunedì 18 febbraio 2013

Ricominciare a fumare se sai come farlo

Ricominciare a fumare se sai come farlo. 
 
Smettere di fumare ormai è facile e indolore, grazie ai tanti rimedi inutili come la sigaretta elettronica e soprattutto al metodo di Allen Carr che ti dice di smettere di fumare e tu smetti di fumare. Meglio di Giucas Casella. Ma quali conseguenze ha portato questa innaturale ventata di salutismo? Che le industrie del tabacco sono in crisi, centinaia di lavoratori rischiano il posto a causa del calo delle vendite. Famiglie che si ritrovano senza reddito da un giorno all'altro solo perché voi avete smesso di fumare. Anche la Cosa Pubblica ne risente, il calo delle vendite equivale a meno introito nelle casse dello Stato e quindi ecco che arrivano nuove tasse e Equitalia non ci fa dormire più la notte. Tutto questo perchè avete deciso di smettere di fumare. Per porre fine a questa situazione i nostri esperti, in collaborazione con la dottoressa Cathi Di Francia hanno escogitato e sono qui per proporvi gratuitamente i 10 metodi semplici per ricominciare a fumare per voi che avete smesso.

Metodo numero 1 – Il metodo del ritorno all'imprinting iniziale
La prima sigaretta è come la prima volta che raggiungi l'orgasmo, di solito sei nel bagno della scuola in compagnia delle tue compagne di classe. E poi la cosa prende mano e ti ritrovi a farlo nella solitudine della tua stanza, di nascosto dai genitori per la vergogna. Indi per cui ritornate nei bagni della scuola che avete frequentato, una volta superato il bidello all'ingresso dell'istituto il gioco è fatto. Quel luogo vi riaccenderà innumerevoli emozioni e ricordi. Ora non dovrete far altro che attendere qualche bambina che entri, tirare fuori il pacchetto di sigarette, accenderne una e cosa importantissima, offrirne una alla malcapitata. Questa sintonia tra voi farà sì che il vizio sia legato al piacere della trasgressione e diverrà sinonimo di amicizia e positività.

Metodo numero 2 – Il metodo dell'amplesso
Andate a casa di un amico fumatore bono e senza tanti giri di parole, scopatevelo. Dopo l'amplesso gli verrà automatico accendersi una sigaretta e sempre in automatico ti chiederà: “Ne vuoi un tiro?”. A quel punto fate finta di essere un maschio: non pensate alle vostre azioni e fatevi il tiro. Al massimo, se proprio vuoi pensare qualcosa, pensa: “Tanto è solo una”. Lasciati abbindolare da questa tua convinzione (oltre a quella che il tuo uomo affianco il giorno dopo ti ritelefoni per vederti) perché lo sappiamo tutti, smetteremo quando vorremo e ogni volta diremo “tanto è l'ultima”.

Metodo numero 3 – Il metodo della sigaretta ai fili di banana
Se pensate che fumare sigarette è nocivo e avete fatto uno sforzo immane per smettere di fumare, fatevi una bella sigaretta coi fili di banana essiccati. Chiunque ha provato le sigarette fatte con i fili di banana essiccati sa bene che fanno schifo, ma erano il passo prima della canna. Dalla sigaretta di banane all'eroina il passo è breve, si diceva negli anni '90. Bene. Rifatevela e riassaporatevi il gusto dello schifo in bocca che potrete aggiustare solo con una bella Merit senza filtro.

Metodo numero 4 – Il metodo Scorsese
Guardatevi il film “Casinò” di Martin Scorsese dove è stato calcolato che Rober De Niro fuma circa 122 sigarette durante l'arco di tutto il film. A fine proiezione avrete la sigaretta in bocca accesa senza esservene accorti. Inoltre vi ritroverete in una sala Bingo con duecento euro in meno.

Metodo numero 5 – Il metodo del buon cristiano
Secondo Allen Carr il vizio del fumo è un vero è proprio “mostriciattolo” che si nutre di nicotina e seguendo il suo metodo imparerete ad ucciderlo in modo atroce e lento. Bene. Ora vi chiedo: “Chi siete voi per sostituirvi a Dio e allo Stato e uccidere una vita umana che portate in grembo?”. Ridate vita al vostro mostriciattolo che vi ha tenuto compagnia durante tutti questi anni! Ora non è che perché un figlio è brutto dovete ucciderlo. Basterà fare un tiro di sigaretta e il vostro piccolo Lazzaro ritornerà a vivere. Siate dei buoni cristiani, aiutate una vita a rinascere!

Metodo numero 6 – Il metodo del parto
Questo metodo è indirizzato esclusivamente alle donne e forse è il più costoso dal punto di vista economico e il più faticoso dal punto di vista emotivo (e viceversa). Tutti sanno che durante la gravidanza si deve smettere di fumare per non danneggiare il feto, ma cosa c'è di meglio dopo nove mesi di astinenza dal fumo, di una bella sigaretta? Voi che al sesto mese avreste voluto abortire solo per potervi fumare una Malboro. Ora, una volta sfornata la pagnotta, potrete ricominciare a fumare e avrete anche un buon motivo per farlo! Quindi, fatevi ingravidare dal primo toro da monta che troverete sul mercato, continuate la vostra astinenza forzata dal fumo e non appena sentire il pianto del vostro pargoletto – che avrà una voglia di mozzicone di sigaretta grande come la sua spina dorsale – accendetevi la vostra Malboro e gustatevela in santa pace. Sarà l'inizio della vostra meritata fine.

Metodo numero 7 – Il metodo della separazione
Non sai come ricominciare a fumare? Inoltre la tua compagna ti sta stressando e vuoi prendere due piccioni con una fava? Vuoi una scusa per ricominciare a fumare al fine di giustificare te stesso davanti al prossimo? È semplice: Fatti lasciare dalla tua fidanzata. Basterà confessare alla tua compagna di avere un'amante o un amante (a seconda dell'apostrofo e delle vostre tendenze sessuali). Se lei è una persona intelligente ti sbatterà fuori di casa piangendo. Se lei è una persona ancora più intelligente capirà che quella era casa tua e andrà via lei vomitandoti addosso tutto ciò che per anni ha tenuto dentro (tutte cose che voi sapevate già di voi stessi, ma delle quali eravate convinti che non si fosse mai accorta, tipo ad esempio che non sapete fare nemmeno una lavatrice). A quel punto sarete costretti a fumare un casino per eliminare lo stress. Vi verrà in automatico. Molto probabilmente anche la vostra ex ricomincerà a fumare, quindi con questa mossa avrete contribuito ancor di più alla ripresa delle industrie del tabacco. E una famiglia in più sarà fuori pericolo dal rischio del licenziamento. Certo, siate pronti a sentirvi dire: “Sai, anche io ho una relazione con una persona”. A quel punto beh… pace fatta. State a pari. Ricomincerete a fumare insieme e questo rafforzerà il vostro rinato rapporto.

Metodo numero 8 – Il metodo del partito politico
Visto che ora non fumate più, avrete di sicuro più soldi in tasca. E cosa ve ne fate? Invece di spenderli pagando il canone RAI iscrivetevi al partito radicale e cominciate a fare attivismo con loro. Vi basterà partecipare a qualche riunione presso la sede centrale per ricominciare a fumare peggio di prima. Probabilmente nel giro di pochi mesi i vostri polmoni assimileranno tutto il fumo arretrato che non avete aspirato negli ultimi sei anni da non fumatore. L'iscrizione e la vita attiva in un partito politico è scientificamente il metodo più efficace per ricominciare a fumare senza sforzi e senza quel fastidioso senso di colpa che per anni ti ha tenuto lontano dal magico vizio del fumo. Svegliati, coglione!

Metodo numero 9 – Il metodo della sigaretta elettronica
Acquistatevi una sigaretta elettronica e provatela. Già dal secondo tiro capirete che è una stronzata: pesa parecchio, fa la lucetta sulla punta come il dito di ET, sbuffa vapore che sembra borotalco, tanto vale aspirare una penna bic senza la mina d'inchiostro. Oppure, tanto vale aspirare una sigaretta vera. È un po' come scopare con un dildo o con un bel maschione superdotato… fate voi.

Metodo numero 10 – Il metodo dell'auto suggestione
Questo metodo è il più raffinato e semplice che ci sia. Basterà fare finta che non state fumando mentre state fumando. Convincetevi che il vostro braccio non sta afferrando quel pacchetto di sigarette mentre leggete questo post. Sicuramente avrete un pacchetto di Camel nascosto da qualche parte in casa, voi fate come se nulla fosse, senza darci troppo peso prendetelo, sfilate una sigaretta e portatela alle labbra. A questo punto accendetevela e aspirate. Ma non state fumando. Pensate e convincetevi che in realtà state facendo altro. È il metodo utilizzato solitamente dai serial killer per pianificare i loro omicidi. Pare funzioni… e il fumo che volteggia nella vostra stanza non è fumo di sigaretta, fa parte dell'ambiente… c'è sempre stato. Non vi ricordate?

lunedì 4 febbraio 2013

Le 10 cose buone che ha fatto Benito Mussolini

Berlusconi choc: “Mussolini ha fatto cose buone, ma non le leggi razziali, il fatto delle leggi razziali è stata la peggiore colpa di un leader, Mussolini, che per tanti altri versi invece aveva fatto bene” questa la cazzata del giorno di Silvio Berlusconi che come suo solito sa quando è il momento giusto per dire le cose. Ecco quindi le 10 cose buone che ha fatto Benito Mussolini



















All'età di sette anni il piccolo Benito Mussolini brevettò un metodo innovativo, grazie al quale riusciva a starnutire tappandosi le narici del naso 

Benito Mussolini era solito salutare i passanti per educazione. Poi però appena subito dopo borbottava come un vecchio pensionato

Come saluto fascista inizialmente era stato proposto il gesto dell'ombrello, ma Mussolini optò per la mano tesa. Indiscutibilmente più comodo in caso si avesse una mano impegnata con una busta della spesa 

Mussolini sapeva cucinare un ottimo brodo di pollo, anche senza l'ausilio del pollo 

Benito Mussolini, ogni 24 dicembre si travestiva da Babbo Natale e faceva spettacoli pirotecnici negli orfanotrofi

Nonostante l'iconografia ufficiale ritraesse il duce alla guida di veicoli in pose da conduttore, Mussolini soffriva di mal d'auto e non aveva la patente perché in fondo in fondo era un ambientalista

Mussolini era un creativo tanto da ideare e creare la divisa dei piccoli Balilla durante un attacco di diarrea, causato presumibilmente da un eccessivo ingerimento di brodo di pollo senza pollo 

Benito Mussolini sapeva nuotare solo a cagnolino e avanzava in acqua grazie ai suoi peti. Nei filmati che lo ritraggono dove nuota usò una controfigura calabrese pagata in lingotti d'oro

Nel 1932 Mussolini fondò la città di Littoria (oggi chiamata Latina) dove nacquero Manuela Arcuri, Tiziano Ferro e Antonio Pennacchi 

Mussolini inventò l'espressione ironica “questa me la lego ardito” e alcune delle più famose barzellette che iniziano con “c'era un italiano, un tedesco e un ebreo